Le indicazioni sono alterazioni metaboliche, idroelettrolitiche e acidosi metabolica, deplezione proteico-energetica od obesità, segni e sintomi di intossicazione uremica, volontà o necessità di allontanare nel tempo l’inizio della dialisi; tra le controindicazioni rientrano il rifiuto o l’incapacità del paziente a seguire norme dietetiche per indigenza socio-economica, disagio psicologico, disturbo di masticazione, scarsa motivazione, peggioramento della qualità di vita; come effetti collaterali possono rientrare la perdita di peso legata a riduzione dell’apporto energetico per la scarsa palatabilità e gusto dei cibi, peggiore qualità di vita per monotonia della dieta o difficoltà nel praticarla; possiamo avere diverse posologie di apporto proteico, energetico o di altri nutrienti come fosforo, sodio e potassio.
Quindi la dieta nella insufficienza renale cronica dovrebbe essere gestita alla stregua di un farmaco, e come per questo l’effettiva aderenza alle prescrizioni è una criticità. La condivisione del programma dietetico mediante una corretta informazione ed educazione rimane la premessa di base per una buona aderenza alla terapia che è indispensabile per migliorare i risultati e ridurre i costi in sanità.
Il coinvolgimento del paziente è un percorso che dovrebbe portare a fargli assumere un ruolo attivo nella gestione della propria salute. La piena collaborazione tra paziente e team di cura deve divenire la regola all’interno della pratica clinica per superare le molte barriere individuali, sociali, ambientali e socioeconomici che ostacolano l’ottenimento di una buona “compliance” , “concordance” e “adherence”.
L'aderenza del paziente nefropatico al trattamento dietetico nutrizionale (TDN)
Le indicazioni sono alterazioni metaboliche, idroelettrolitiche e acidosi metabolica, deplezione proteico-energetica od obesità, segni e sintomi di intossicazione uremica, volontà o necessità di allontanare nel tempo l’inizio della dialisi; tra le controindicazioni rientrano il rifiuto o l’incapacità del paziente a seguire norme dietetiche per indigenza socio-economica, disagio psicologico, disturbo di masticazione, scarsa motivazione, peggioramento della qualità di vita; come effetti collaterali possono rientrare la perdita di peso legata a riduzione dell’apporto energetico per la scarsa palatabilità e gusto dei cibi, peggiore qualità di vita per monotonia della dieta o difficoltà nel praticarla; possiamo avere diverse posologie di apporto proteico, energetico o di altri nutrienti come fosforo, sodio e potassio.
Quindi la dieta nella insufficienza renale cronica dovrebbe essere gestita alla stregua di un farmaco, e come per questo l’effettiva aderenza alle prescrizioni è una criticità. La condivisione del programma dietetico mediante una corretta informazione ed educazione rimane la premessa di base per una buona aderenza alla terapia che è indispensabile per migliorare i risultati e ridurre i costi in sanità.
Il coinvolgimento del paziente è un percorso che dovrebbe portare a fargli assumere un ruolo attivo nella gestione della propria salute. La piena collaborazione tra paziente e team di cura deve divenire la regola all’interno della pratica clinica per superare le molte barriere individuali, sociali, ambientali e socioeconomici che ostacolano l’ottenimento di una buona “compliance” , “concordance” e “adherence”.
Autori del Corso: Cupisti Adamasco • De Mauri Andreana • Carrera Deborah
Elenco Lezioni
1. La dieta come farmaco
2. Aderenza alla dieta ipoproteica: definizioni teoriche e pratica clinica
3. Compliance, adherence e concordance: dati clinici
4. Discussione
Le indicazioni sono alterazioni metaboliche, idroelettrolitiche e acidosi metabolica, deplezione proteico-energetica od obesità, segni e sintomi di intossicazione uremica, volontà o necessità di allontanare nel tempo l’inizio della dialisi; tra le controindicazioni rientrano il rifiuto o l’incapacità del paziente a seguire norme dietetiche per indigenza socio-economica, disagio psicologico, disturbo di masticazione, scarsa motivazione, peggioramento della qualità di vita; come effetti collaterali possono rientrare la perdita di peso legata a riduzione dell’apporto energetico per la scarsa palatabilità e gusto dei cibi, peggiore qualità di vita per monotonia della dieta o difficoltà nel praticarla; possiamo avere diverse posologie di apporto proteico, energetico o di altri nutrienti come fosforo, sodio e potassio.
Quindi la dieta nella insufficienza renale cronica dovrebbe essere gestita alla stregua di un farmaco, e come per questo l’effettiva aderenza alle prescrizioni è una criticità. La condivisione del programma dietetico mediante una corretta informazione ed educazione rimane la premessa di base per una buona aderenza alla terapia che è indispensabile per migliorare i risultati e ridurre i costi in sanità.
Il coinvolgimento del paziente è un percorso che dovrebbe portare a fargli assumere un ruolo attivo nella gestione della propria salute. La piena collaborazione tra paziente e team di cura deve divenire la regola all’interno della pratica clinica per superare le molte barriere individuali, sociali, ambientali e socioeconomici che ostacolano l’ottenimento di una buona “compliance” , “concordance” e “adherence”.
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